D. Mediterranea

La dieta mediterranea rappresenta uno stile alimentare fatto di regole ed abitudini ispirate alle tradizioni alimentari dei paesi europei del bacino mediterraneo ed in particolar modo del Sud Italia, parte della Grecia, Creta, Nord Africa, Medio Oriente e Spagna.

Sarebbe sbagliato ricercare le origini della dieta mediterranea in una persona o una scoperta in quanto le basi di tale dieta affondano le proprie radici nella fusione della tradizione di innumerevoli popolazioni che vivono lungo le sponde del nostro splendido mare.

Ancel Keys, un biologo nutrizionista americano, a seguito delle truppe alleate, sbarcò in Grecia durante la seconda guerra mondiale. Ebbe modo di notare come un certo tipo di alimentazione e di stile di vita potessero influire sulla frequenza di comparsa di malattie di tipo cronico come ipertensione, obesità e diabete con conseguenti episodi cardiovascolari gravi. Terminata la guerra tornò in Europa e più precisamente in Calabria e Campania stabilendosi vicino a Pollica dove iniziò lo studio sistematico della dieta mediterranea.

Le intuizioni di Keys
Ancel Keys capì che un certo tipo di alimentazione unito ad un certo stile di vita contribuiva a abbassare notevolmente il rischio di certe malattie soprattutto quelle croniche. Questo stile di vita era specifico delle classi più povere della popolazione e si basava su dei presupposti che poi sarebbero diventati il cardine del suo stile alimentare, alcuni dei quali sono:

La frugalità
La base dell’alimentazione mediterranea è la frugalità intesa come parsimonia nell’utilizzo delle risorse alimenatari. Come abbiamo detto la dieta mediterranea riguardava una parte povera della popolazione alla quale mancavano molte risorse economiche. La dieta prevede quindi spesso un piatto unico, caratterizzato dall’unione del primo piatto col secondo, cibi a basso costo. Alcuni esempi sono: la pasta e legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli, ecc.), pasta con il tonno, pasta al sugo di carne con aggiunta di formaggio e olio extravergine di oliva, i minestroni con verdure e legumi.

La stagionalità

La dieta mediterranea si è sviluppata molti anni prima del boom economico che ne ha decretato il tramonto. Per motivi pratici si era costretti a seguire le stagioni soprattutto per quello che riguarda la frutta e verdura quindi l’alternanza dei colori e delle specie. Questo assicurava un apporto bilanciato di nutrienti e una armonia tra la stagione e l’alimentazione. Pensate alle arance di inizio inverno che con la loro vitamina C proteggono l’organismo dalle patologie invernali.

La produzione locale

La mancanza di mezzi di trasporto veloci costringeva a nutrirsi di ciò che la regione offriva nell’arco di pochi chilometri (al max 50-70). Anche se la cosa sembrava limitante in realtà era garanzia di freschezza e genuinità perché oggi molto spesso i cibi sono addizionati di conservanti per poter essere trasportati su lunghe distanze.

La composizione della dieta

Questa composizione ha generato la famosa piramide e possiamo riassumerla così:

  • Consumo quotidiano di almeno 5 porzioni di frutta e verdura di stagione.
  • Preferire cereali integrali e legumi
  • Preferire olio extravergine di oliva
  • Maggiore consumo di pesce rispetto alla carne rossa (una – due volte la settimana)
  • Moderato consumo di frutta secca
  • Moderato consumo di vino rosso
  • Attività fisica accentuata.
  • Eliminazione zuccheri e farine raffinate

La dieta mediterranea è un modello alimentare idoneo alla promozione della salute e dello star bene E’ quindi parte importante di uno stile di vita salutare che esalta gli aspetti positivi e gradevoli dell’esistenza.